venerdì 6 gennaio 2012

Secondo Aiello è colpa dello spread


Pare che la giunta Aiello sia arrivata (forse) al redde rationem. Qualche giorno fa la giunta è stata azzerata e si è proceduto a un rimpasto. Quattro assessori sono stati esclusi, mentre i due 'sopravvissuti' sono Mario Palopoli  (sul cui conflitto di interesse, segnalato ormai qualche anno fa, dall'amministrazione Aiello e dallo stesso interessato non è mai giunta una parola di chiarimento) e Mimmo Grillo.
Pare che entreranno Franco Madeo (un evergreen) e Mimmo Forciniti (l'uomo di paglia delle primarie). Molti cittadini, sui social network, non riescono a capire le ragioni di questa scelta. Quali sono le motivazioni che hanno portato Aiello a esautorare una parte della propria giunta, quali le ragioni dell'esclusione di 4 assessori su 6? Nella conferenza stampa allestita dalla stessa amministrazione non si è fatto parola di queste ragioni. Si è solo arzigogolato in modo piuttosto imbarazzante sulle ragioni della crisi dell'ente, sostenendo -- al di là di ogni senso delle proporzioni e del ridicolo -- che le ragioni della sua crisi sarebbero da rintracciare nella crisi economica mondiale, europea e italiana (che sarebbe, sono le parole del giornalista che introduceva la conferenza stampa, anche "una crisi morale" [sic]). Insomma, se il Comune di Crosia ha 2 milioni e 300.000 euro di debiti fuori bilancio, oltre a 5 milioni di debiti 'ordinari', sarebbe colpa della crisi. E' ormai un mantra, questo, che il sindaco va ripetendo a ogni piè sospinto, forse convinto da qualche spin doctor un po' artigianale, nutrito alle pantomime berlusconiane, che il ripeterlo sempre lo faccia diventare vero, distogliendo l'attenzione dalle vere ragioni della crisi dell'ente comunale: la dissennata gestione di chi ha ridotto il Comune in questo stato. Il sindaco peraltro non si è ancora degnato di chiarire una volta per tutte di chi sia la responsabilità dei debiti. In conferenza stampa ha detto, usando un vecchio cliché caro al senatore della 'caccia alle streghe' Joseph McCarthy (mi perdonerete se uso riferimenti così 'aulici' per descrivere i comportamenti di un'amministrazione che solo per un'eterogenesi dei fini si ritrova a ripercorrere le gesta di questi personaggi) che ha in mano un sacco di carte che inchiodano gli autori dei debiti alle loro responsabilità. Proprio McCarthy, facendo questo giochino, non faceva altro che prendere dei fogli scarabocchiati e, salito sul palco, sosteneva di avere liste piene di comunisti. Insomma, se il sindaco ha tutte queste carte, cosa aspetta a tirarle fuori? Chi sono gli autori della scellerata gestione che ha portato l'ente sull'orlo di un ormai più che probabile commissariamento e dissesto finanziario? Si ha la netta impressione che il sindaco, da qualche anno ormai, cerchi di proteggere qualche sodale politico con il quale gli accordi erano chiari: uno alla provincia, uno al comune. 
C'è inoltre da dire che il sindaco, che oggi in conferenza stampa sostiene che i dati sui debiti erano noti (ma se erano noti, perché a oggi ancora non ne conosciamo gli autori?), ieri faceva lo smemorato di Caloveto. Quando Gennaro Oriolo denunciava la situazione di dissesto delle casse comunali, il sindaco Aiello -- nascondendosi dietro le insegne del PD -- sosteneva sui giornali che qualcuno (Oriolo) stava "pescando nel torbido". Intanto, in quegli stessi giorni (siamo alla fine del 2008: più di 3 anni fa!) la responsabile dell'ufficio di ragioneria del comune veniva tempestata di telefonate per sapere se i dati forniti da Oriolo fossero veri oppure no. 
Tutto questo sta scritto nero su bianco sui giornali dell'epoca, basta andare a rileggerseli. Il 18 dicembre del 2008 Oriolo scriveva: "In questo periodo, in seguito alle tante richieste di inaspettati creditori, il Commissario ha ordinato un’effettiva ricognizione di ulteriori debiti non iscritti in bilancio, ancora in corso, il cui ammontare sarà con molta probabilità di circa 2 milioni". e questo è quanto scriveva Gennaro Oriolo pochi giorni dopo (il 12 gennaio 2009) sempre sulla stampa locale (CalabriaOra): "In un mio precedente articolo annunciavo che i debiti fuori bilancio sarebbero ammontati a circa 2 milioni di euro: ebbene, la responsabile dell’Ufficio di Ragioneria, signora Filomena Seminario, mi ha fornito i dati ufficiali dei debiti comunicati al 12 gennaio 2009 che ammontano a 2.030.130,88 €. Questi debiti fuori bilancio, già definitivamente accertati, sono destinati a crescere ancora in considerazione dei tanti contenziosi ancora in corso e di diversi incarichi legali pendenti, affidati a professionisti con impegno di spesa sottostimati." Dunque al 12 gennaio 2009 i debiti fuori bilancio già accertati erano di oltre 2 milioni di euro, destinati a crescere. Oggi il sindaco, caduto dal pero, dichiara che i debiti fuori bilancio dell'ente ammontano a 2 milioni 300.000 euro. 
Forse, oltre a una robusta cura ricostituente al fosforo per gli stalker telefonici dell'ufficio di ragioneria, oggi occorrerebbe chiamare Mario Monti a risanare i conti del comune di Crosia e a far calare lo spread. Oppure, stavolta senza una punta di sarcasmo, il sindaco dovrebbe finalmente rassegnare le dimissioni, rassegnandosi al dissesto, il secondo della storia di Crosia, il secondo 'a firma' Aiello, consentendo l'arrivo di un commissario prefettizio più coraggioso di quello precendente (stando ad Aiello, Giordano non dichiarò il dissesto perché stava per andare via: bizzarra spiegazione; non facciamo qui dietrologie, ma i cittadini possono intuire da soli le ragioni del mancato dichiarato dissesto).
Insomma, Aiello dichiari serenamente che non è stato in grado di amministrare, che la sua amministrazione è stata un fallimento totale, e non accampi scuse di ignoranza delle cifre e dei fatti.


2 commenti:

  1. prima però vorrei l'assessore all'urbanistica ...solo allora per me sarebbe meglio il commissario....uhuhuhuhuhu

    RispondiElimina
  2. da aggiungere poi che la legge di cui si è avvalso venne fatta sotto il regime berluscoNANO...SE NN SBAGLIO

    RispondiElimina