venerdì 25 febbraio 2011

PARCHEGGI A PAGAMENTO ILLEGALI ANCHE A MIRTO CROSIA.


Il codice stradale cita che i parcheggi "BLU" non devono essere situati sulla carreggiata, la quale viene utilizzata per il transito dei veicoli.
Quindi a questo punto se la legge vale per la città di Milano penso valga anche per Mirto Crosia.
Il nostro lungomare è tappezzato di parcheggi a pagamento ma per quando ci risulta, la maggior parte è illegale, essendo in maggior numero situato dentro la carreggiata. Ciò significa che essendo illegali, i cittadini multati potrebbero fare ricorso !!! E il comune dovrebbe risarcire tutti i cittadini multati e non solo.
La colpa era del commissario prefettizio, vi ci siete "lavati la bocca" per mesi accusandolo di aver fatto una cosa sbagliata, che avrebbe procurato solo danni per le estati mirtesi e per quel poco di turismo che è rimasto..Ed ora?? Bhè ora fanno comodo questi parcheggi, perchè servono a risanare i debiti del nostro comune, anche se fruttano qualche migliaio di euro a stagione, praticamente un niente a confronto dei milioni di euro di debiti fuori bilancio da risanare.
Rendete più efficienti i nostri vigili urbani e rimuovete i parcheggi a pagamento, prima che vengano anche a Mirto Crosia "LE IENE"!!!.

domenica 13 febbraio 2011

Il nipote di Mubarak


Pare proprio che la politichetta crosiota smanii per emulare la politicaccia nazionale, e così a Crosia, non paghi delle mille beghe che la giunta si trova ad affrontare per la situazione di dissesto finanziario dell'ente - situazione denunciata quasi un anno prima delle elezioni da Gennaro Oriolo, a cui una mano 'ignota' del PD locale che somiglia tanto a quella dell'attuale sindaco Gerardo Aiello rispose che si "pescava nel torbido" - si sono dovuti inventare il caso di un nipote illustre che causa qualche problema al primo cittadino.

sabato 5 febbraio 2011

Federalismo in salsa crosiota


E' notizia degli ultimi giorni che la bicamerale sul federalismo ha bocciato il decreto delegato del governo, e che il governo - noncurante della bocciatura - lo ha ugualmente approvato durante un consiglio dei ministri convocato in fretta e furia senza avvertire il capo dello Stato.
Le forzature istituzionali di questa fase sono sotto gli occhi di tutti, tanto che Napolitano, da molti considerato troppo accondiscendente, ha bloccato il provvedimento con una lettera in cui si definisce il cosiddetto federalismo 'municipale' "irricevibile". Dunque Napolitano non firmerà il provvedimento se non dopo una riscrittura e un ulteriore passaggio alle Camere.