giovedì 29 settembre 2011

Crosia, la 'ndrangheta, il duce e il sacrosanto diritto di critica

Qualche decennio fa, forse un paio (non ricordo, non seguii mai quelle vicende), Crosia fu attraversata da un fremito mistico-religioso, un impazzimento generalizzato per le apparizioni mariane a cui due giovani del paese dichiaravano di assistere. Il fenomeno di suggestione collettiva prese molti, giovani e vecchi, donne e bambini, tanto che qualcuno fu colpito da improvvisa vocazione e decise addirittura di prendere i voti. Alcuni di loro se ne pentirono poco dopo, altri continuarono, distaccandosi però da quel nucleo originario di veggenti e simpatizzanti.
Nel paese si creò anche un bussiness, con copiose donazioni e afflusso di turisti del 'sacro' in attesa di vedere la madonnina di gesso stillare lacrime. C'è chi giura che fosse tutto vero, e che ancora oggi difende a spada tratta uno dei due 'veggenti' ancora sulla scena (l'altra si è ritirata a una più sobria vita privata e -- a quanto ne so -- non parla più di quegli avvenimenti). E c'è chi ancora oggi non crede a una parola di quel che fu raccontato. Tra questi ultimi ci sono anch'io, che non ho mai avuto simpatia per le gerarchie ecclesiastiche e per i preti, ma solo per i pretacci e gli eretici o per i mistici (e le mistiche) raccontati da Martin Buber nel suo Confessioni estatiche.
Di recente, uno di coloro che dicevano di vedere la madonna e di parlarci, è tornato alla ribalta portando avanti una battaglia tutta nuova, apparentemente eccentrica rispetto alle apparizioni mariane: una battaglia pro-Palestina. Dico apparentemente perché il legame tra le due cose è invece stretto e indissolubile per più considerazioni: innanzi tutto, perché i seguaci di allora sono i seguaci di ora, e si tratta di persone che ritengono il veggente una specie di santone a capo di un gruppo di entusiasti; in secondo luogo, perché il 'debutto' della battaglia n. 2 è stato fatto coincidere dagli organizzatori con le date centrali del fenomeno mariano; in terzo luogo, le modalità 'entusiastiche' sono le medesime.
La battaglia n. 2 è un ottimo tema. Peccato che il suo svolgimento sia pessimo. Ed è pessimo per una serie di motivi, non ultima una certa intransigenza 'religiosa' e 'assolutistica', allergica al confronto e soprattutto al dissenso. La radice di un tale atteggiamento è, a mio avviso, da riscontrare nell'etica cattolica alla quale questi giovani (e meno giovani) si sono abbeverati fino all'altro ieri. Il sommo bene, se si vuole essere consequenziali, necessita di essere portato a compimento anche a discapito dell'etica (Abramo, come ci ricorda il Kierkegaard di Timore e tremore obbedisce alla voce di dio che lo chiama da nessun luogo e si pone al di sopra e al di là dell'etica. L'obbedienza è un principio supremo e non ha niente a che fare con l'etica, le è superiore). E' la stessa matrice che caratterizza l'avallo cattolico alle guerre, in particolare attraverso quella dottrina teologica medievale nota come teoria della guerra giusta.
Questo atteggiamento porta a dividere il mondo in modo manicheo tra buoni e cattivi, tra chi è con me e chi è contro di me. Se non accetti il mio modo di portare avanti la 'battaglia' (invero tutta telematica) pro-Gaza, allora sei un sionista e un nemico della Palestina e della pace nel mondo. Un nemico dell'amore universale. E forse anche un nemico della madonna. E' quasi superfluo segnalare la natura delirante di questo assunto. Così come è delirante pensare di associare un evento drammatico e doloroso, ingiusto e contrario al diritto internazionale come l'occupazione di Gaza, alla situazione del paesello calabro di cui questo blog si occupa. Crosia non è Gaza semplicemente perché a Crosia non si soffre come a Gaza. E non è Gaza perché Crosia non è sotto il dominio di una forza oscura e pericolosa. Dire questo non significa dire (rimando alle righe precedenti e alla denuncia della logica manichea) che a Crosia non vi sia la 'ndrangheta o il malaffare o che siano tutte persone perbene. Ci mancherebbe altro. Conosciamo la realtà e il territorio, sappiamo di cosa stiamo parlando. Ma il contesto è importante. A Crosia ci sono gli stupidi e ci sono le persone intelligenti, ci sono i creduloni e i deboli e ci sono le persone autonome e intellettualmente attrezzate. Ognuno può portare avanti la propria battaglia, ma nel rispetto delle opinioni altrui e con metodo democratico. Non si può dire a chi non ci regala il suo consenso che è il malafede, che è ignorante, che è sionista, che è imperialista e altre amenità di questo genere. E occorre anche dire che scrivere queste righe non vuol dire far parte del partito degli sciocchi denigratori, quelli che dicono per esempio "occupiamoci di Crosia invece di pensare a Gaza". Un modo davvero gretto e meschino di pensare.
Tutto ciò premesso, occorre però denunciare un fatto gravissimo. Il gruppo di ragazzi di cui sto parlando aveva fatto, a Mirto, un murales con la scritta "Free Gaza". Ho apprezzato il murales, dimenticandomi da chi provenisse e dimenticando la distanza che mi separa da quel modo di portare avanti il tema (parlavo sopra del suo pessimo svolgimento). Pare che ieri su quella scritta se ne sia sovrapposta un'altra: "W 'ndrangheta".
E' semplicemente vergognoso che una cosa del genere sia accaduta. Il fatto denuncia la pochezza culturale, politica, intellettuali di certi giovinastri che intrappolati nella mediocrità di un paese che non offre niente o quasi, si dilettano a imbrattare i muri in questo modo osceno. "Free Gaza" è una cosa che tutti ci sentiamo di sottoscrivere, "W 'ndrangheta" no. Solo gli scellerati possono pensare che quello slogan sia condivisibile, e non si accorgono che così fanno male a un paese intero e gettano su di esso un enorme discredito. 
Tuttavia nessuno deve sentirsi autorizzato a ritenere che quella scritta rappresenti Crosia:  Crosia non è assolutamente solo 'ndrangheta. Quanto meno perché ci sono persone, magari poche, magari invisibili, che sono persone perbene. La battaglia contro la 'ndrangheta è la battaglia anche di queste persone, una battaglia poco telematica e molto vissuta e sofferta, la battaglia di chi non soltanto dice di non volere la 'ndrangheta, ma consequenzialmente (qui sì) non vota per gli affaristi e gli 'ndranghetisti, per i corrotti e i corruttori, solo per fare un esempio. La battaglia di persone non intruppate, che ragionano con la loro testa e rivendicano autonomia di giudizio rispetto alle 'fazioni' avverse, e che non ci stanno al giochino secondo cui se non sei d'accordo con qualcuno sei a favore di qualcos'altro (di negativo).
Ci sono persone che qualche anno fa, per esempio, denunciavano altre oscene scritte, mentre gli altri dormivano. Le scritte inneggianti a Tano Badalamenti, per esempio (ne abbiamo parlato anche su questo blog). Le scritte nazi-fasciste e anti-semite, per esempio, che campeggiavano sui muri del paese. Le scritte inneggianti ai corleonesi e a 'La Santa'...
Posto qui le foto che io stesso scattai ad alcune di quelle scritte. Per non dimenticare. E per ricordarsi che le battaglie non hanno un inizio e una fine, non sono a compartimenti stagni e non servono per togliersi qualche sassolino dalla scarpa col vescovo di turno.






1 commento:

  1. sono Spe-Ed e sono vittima di censura da parte di Jasmine Revolution Italia (coming soon....). Ho scritto cinque commenti, tra cui un copia e incolla di un passo di questo post. Dopo tale copia e incolla...tiè, nessuno vide e sentì più nulla. Proprio come l'omertà che tanto giudicano, o il fascismo contro cui sbraitano tanto.
    AMO quella parte che dice "per via telematica" perchè è la realtà. Capiti di parlare con gente che "ci sta dentro" e ne vorrebbe uscire fuori. O "ci sta dentro" e vuole cambiare le cose.
    O "ci sta dentro" e non riesce ad esprimersi perchè "ho solo vent'anni". Quindi qui parliamo di cose molto più gravi...altro che parità!!!
    Cosa sta succedendo??? Mi rendo conto che il mio non è lo spirito mirtaiolo che ama contestare tutto ciò che si fa...perchè, in realtà, NON SI STA FACENDO UN C°°°O!!! In più a vederli su Facebook (e in un mio commento li ho associati solo al social network, e non all'INTERO network) pare siano la bocca della verità, L'UNICA VERITA'...pare siano attivissimi (magari seduti su poltroncine separate stile matrix). Mi dispiace per quei ragazzi di gaza che hanno scritto quel "Free Crosia From 'ndrangheta!" mentre posti come locri (e tanti altri posti assaliti dal fenomeno mafioso)...non hanno uno sbocco così "internazionale" quando invece dovrebbe essere il contrario.
    Credo che siamo alla frutta, e che la situazione vada analizzata scrupolosamente. Bisogna capire perchè. Perchè agire così.
    Perchè hai parlato di un santone? Che c'entra con Jasmine? (da ciò che ho letto me ne sono fatto un idea, ma non collego le due cose: cosa lo ha spinto a 'creare' jasmine revolution?)

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