martedì 12 luglio 2011

Il Garante per la Privacy bacchetta la Giunta Aiello



I cittadini di Crosia hanno il diritto di conoscere una vicenda della quale sono totalmente allo scuro e che la dice lunga sull'attività della Giunta Aiello e sui suoi modi d'operare.
Ma passiamo ai fatti.


Il 4 febbraio di quest'anno tutti gli utenti del servizio Wi-Fi del Comune di Crosia si sono visti recapitare nella casella di posta elettronica una e-mail con la quale la Giunta comunale comunicava agli utenti del servizio che il sindaco Aiello aveva querelato l'ex sindaco Antonio Russo. Il caso riguardava, stando alla stessa ricostruzione fatta nella e-mail e firmata dall'intera Giunta comunale di Crosia, l'assunzione di un ingegnere presso il Comune. All'epoca ne parlammo su questo blog e in questa rubrica.
Ma come mai questa notizia parziale, parzialissima, che riguardava non tanto e non solo la Giunta comunale (per definizione una parte degli eletti, ovvero la maggioranza politica) ma direttamente la persona del sindaco e i suoi dissapori (giudiziari e non) con l'ex sindaco Russo, veniva diffusa a tutti gli utenti del Wi-Fi di Crosia? Con quale diritto la Giunta, senza fornire in alcun modo la stessa possibilità all'opposizione (e segnatamente a Russo) si arrogava il diritto di usare un indirizzario creato a tutt'altro scopo, ovvero al fine di fornire un servizio di connessione senza fili a Internet?
La Terra dei Cachi fiutò subito -- ma non era difficile -- che c'era qualcosa che evidentemente non andava, e che -- e non era una novità -- qualcosa nelle procedure e nel rispetto delle regole era saltato.
Intanto il 22 dello stesso mese giungeva nuovamente a tutti gli utenti del servizio un'altra e-mail, questa volta a firma diretta del sindaco Aiello, e riguardante un problema di smaltimento dei rifiuti.
Chiedemmo lumi ad assessori, consiglieri e delegati della maggioranza, ottenendone risposte insufficienti e talvolta arroganti. Si argomentò che il consulente legale del Comune non aveva ravvisato alcun illecito e alcuna irregolarità nell'invio di quelle e-mail e nell'uso dell'indirizzario, e che quindi la Giunta non avrebbe posto alcun correttivo all'invio di comunicazioni agli utenti di un servizio del Comune. Un consulente legale quanto meno distratto, diremmo (e fra poco vedremo perché). Qualcuno inoltre, facendo gravemente sospettare che l'accesso ai dati del traffico e alle generalità degli utenti del servizio non fosse riservato ma a disposizione addirittura di qualche assessore, sostenne che “coloro che più si lamentano per questo uso dell’indirizzo e-mail sono anche quelli che usano di più il servizio WiFi” (per chi voglia prendere visione della discussione può leggerla qui). 
Verificato dunque che la Giunta era sorda a ogni richiamo e che pensava, al di là di ogni elementare ragionevolezza, di aver operato correttamente, La Terra dei Cachi si attivò per segnalare la violazione al Garante per la Privacy.
Ecco una parte della segnalazione che inviammo al Garante in data 22 febbraio 2011:

"Il servizio WiFi comunale è offerto a chiunque voglia registrarsi, come da regolamento, solo in quanto tale. Non è previsto nessun servizio di mailing list, tantomeno è richiesto il consenso libero, esplicito e specificatamente informato (come da Bollettino del n. 39/maggio 2003, http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=29840) sul potenziale utilizzo dell’indirizzo e-mail. Durante la fase di registrazione non è richiesto, in via opzionale come dovrebbe essere, il consenso al trattamento e-mail per la ricezione di informative, siano esse a carattere promozionale o di servizio, men che meno a carattere politico.
Da notare inoltre che seguendo il percorso dalla home page del portale
http://www.comunedicrosia.it fino alla registrazione online non si legge nemmeno il regolamento per la registrazione, il quale è visibile solo arrivando sulla modalità di registrazione cartacea. Regolamento che richiede il consenso al trattamento dei dati come da d. lg. 196 ma che non parla nel modo più assoluto della possibilità di utilizzo degli indirizzi e-mail."

Il Garante, dopo qualche mese, rispondeva dando ragione su tutta la linea alla nostra segnalazione, come si può agevolmente leggere nel documento che è stato inviato al Comune e per conoscenza ai segnalanti (per visualizzare e leggere il documento basta cliccarci sopra):



Dunque il Garante per la Privacy, sposata totalmente la nostra linea interpretativa, chiedeva  fermamente al Comune di adeguarsi alla normativa al fine di garantire il rispetto del Codice in materia di protezione dei dati personali adottato con d.lg. 30 giugno 2003 n. 196, e di farlo entro l'11 giugno 2011.
A seguito di ciò, il Comune di Crosia, entro la data indicata, poneva in essere delle modifiche, poi comunicate -- usando stranamente non l'indirizzo dell'amministratore del servizio, ma un altro indirizzo non istituzionale (con dominio GMail) -- con e-mail. Eccone il contenuto:

"Comunichiamo a tutti gli utenti che a partire dal 01.06.2011 abbiamo apportate delle modifiche al regolamento e alla scheda di registrazione.
Le modifiche apportate riguardano normative in materia della legge sulla privacy e in particolare nella scheda di iscrizione vengono riportate 2 voci anzichè 1 nella quale si richiede il consenso al trattamento dei dati personali, obbligatorio affinchè il servizio venga erogato, e un consenso(facoltativo) per ricevere comunicazioni da parte dell\'amministrazione di carattere informativo e sperimentale(mailing list) all\'indirizzo web comunicato.
Le modifiche sono state apportate anche all\'interno del regolamento che porta ora la dicitura \"Edizione maggio 2011\".
Per tutti gli utenti che si iscriveranno da tale data la documentazione è già presente in modo completa e dettagliata sia nella sezione cartacea che in quella online, per tutti coloro che lo abbiamo fatto antecedentemente comunichiamo che possono cancellarsi dalla mailing list in ogni momento(e quindi non ricevere più le comunicazioni da parte dell\'amministrazione) comunicandolo formalmente all\'Ente al seguente indirizzo: crosia.cs@pec.comunedicrosia.it.
"

Che queste modifiche siano sufficienti e che scongiurino ulteriori abusi è da vedere. Così come è da vedere se il Garante se ne riterrà soddisfatto.
Certo è però che il Comune si è guardato bene dal dire che queste modifiche sono il risultato delle ferme richieste del Garante. Ha fatto, come al solito, finta di nulla senza informare i cittadini. La stampa locale ha fatto altrettanto, forse perché di questo caso non era stata predisposta alcuna velina da copiare.
Lungi dal pensare che questa fosse una vittoria per la Terra dei Cachi, abbiamo tutti pensato che fosse una pesante sconfitta. Una figuraccia fatta dal Comune di Crosia, e di cui la Giunta ha la piena responsabilità. Qualche persona decerebrata potrebbe persino pensare che la responsabilità della figuraccia (che in realtà è ben più di una figuraccia: è un richiamo da parte di una autorità amministrativa indipendente al rispetto delle leggi!) sia di chi ha segnalato la cosa. Sarebbe come dire che la figuraccia di uno che viene condannato fosse dovuta all'attività del denunciante. Una pura stupidaggine, insomma. 
Questa vicenda, al contrario, dovrebbe -- ma il condizionale è d'obbligo, visto che si tratterà certamente di parole al vento -- insegnare a questa Giunta a perseguire l'umiltà e il dialogo, e a voler ascoltare i cittadini che per competenza, cultura, acume, buon senso, rappresentano la parte migliore di questo paese. Imparare non è una vergogna. Una vergogna è fare queste figure. "Quando qualcuno ne sa più di te, invece di trincerarti dietro un'arroganza sciocca e indisponente, cerca di ascoltare e fanne tesoro": questo è l'insegnamento che emerge da tutta questa faccenda. E che avrebbe risparmiato a questa Giunta la pesante bacchettata del Garante per la Privacy.

(Articolo scritto in collaborazione con Michele De Vincenti e Antonio Tedesco)


5 commenti:

  1. Faccio una puntualizzazione doverosa, per quanto a noi della TdC sembri pleonastica: vorrei sottolineare che il nostro blog, e questo post in particolare, non mirano a mettere in luce l'incapacità amministrativa dell'amministrazione Aiello e basta. Altre amministrazioni hanno dimostrato una altrettale incapacità, che si trattasse di Russo e dei suoi oppure di Forciniti e della sua giunta. Insomma, non strumentalizziamo la Terra dei Cachi, che non critica oggi Aiello per dire che qualcun altro è meglio di lui. Confidiamo in una nuova classe dirigente, anche se vediamo all'orizzonte giovani che sono peggio dei vecchi. La verità è che, nonostante qualcuno di noi sia un inguaribile ottimista, Crosia sta vedendo sempre più trasformarsi la cattiva amministrazione da storia (fatta dagli uomini) in destino.

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  2. Questo post mi piace
    Vorrei in ogni caso che sia evidenziato che la lista degli indirizzi sia una proprietà pubblica, e che non possa e debba essere utilizzata solo dalla maggioranza, inoltre vorrei capire chi la conserva materialmente e chi ne ha libero accesso, in base a quale normativa e se sono stati messi in atto i necessari provvedimenti affinchè essa non cadi in mani inappropriate...

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  3. In effetti quello che è accaduto è molto grave. La privacy, la riservatezza, il diritto di non vedere usate per altri fini le proprie preferenze o i propri dati sensibili sono diritti molto seri.
    Speriamo che il Garante continui a seguire la cosa...

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  4. Ciao Cataldo, ti riporto una risposta di mio padre che non è riuscito a postare per problemi di iscrizione.
    Devo aggiungere che confermo interamente quanto lui scrive anche perchè concetti da me già espressi mesi fa su facebook.

    "Caro Cataldo, mi sa proprio che tu abbia molto esagerato nell'esporti al sole rovente di questi ultimi due giorni. Ci si è lamentati del fatto che l'Amministrazione Comunale di Crosia abbia indebitamente utilizzato gli indirizzi e-mail dei propri cittadini e tu vorresti "darli in pasto" a tutti... perchè tutti, alla bisogna, possano indebitamente utilizzarli?
    Responsabile della detenzione degli indirizzi è l'Amministrazione Comunale pro-tempore, infatti è essa sola ad aver subìto la "bacchettata" del Garante della privacy. Questo non basta per chiudere la vicenda? Ti abbraccio, Peppino De Vincenti"

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