lunedì 22 febbraio 2010

C'ERANO UNA VOLTA I PARTITI

Vi siete mai chiesti perché la nostra Costituzione da un ruolo così importante ai partiti?
Oppure perché i nostri Padri Costituendi scelsero il sistema proporzionale per le consultazioni elettorali (eppure le nazioni vincitrici della guerra, Inghilterra e USA, da cui noi dipendevamo dopo la divisione del mondo in blocchi, adoperavano il sistema maggioritario)?

Lo fecero perché conoscevano la storia del nostro paese e l’animo degli italiani.
Da quando in Italia si è iniziato a votare, si sono evidenziati due peculiarità:
Il trasformismo;
Il mito dell’uomo forte.
Il trasformismo era considerato il problema più grave, i deputati eletti in uno schieramento per convenienza personale, passavano da un gruppo all’altro con grande disinvoltura, rendendo difficile la stabilità governativa. Per questo veniva alla luce il secondo problema “l’uomo forte”, che potesse mettere d’accordo tutti con le buone o le cattive, nel primo periodo dopo l’unità nazionale, siamo stati fortunati: Crispi e gli altri non si sognarono neppure di stabilire una dittatura, poi venne Mussolini e tutti sappiamo come andò a finire.
Perciò, per evitare il ripetersi della storia, si è previsto una democrazia diffusa, fortemente controllata dai partiti, appunto per evitare trasformismi e uomini forti. Si creò un sistema di contropotere tra le istituzioni e la società in maniera tale che l’animo più bieco di noi italiani non saltasse fuori; questo sistema è durato fino a quando gli uomini forti dell’ultimo scorcio della 1 Repubblica (?), decisero di cambiare, tutto questo per accrescere il proprio potere personale. Questo sviluppo attivò la controffensiva propria del nostro sistema, intervenne la magistratura, la Corte Costituzionale e la società in senso largo. Purtroppo, la controffensiva dei poteri forti fu ancora più forte, smantellando il sistema previsto dai Padri Costituendi: Depotenziamento dei partiti (facendoli divenire la causa di tutti i mali), sbriciolamento della coscienza sociale della società italiana (mettendo in dubbio in maniera implicita ed esplicita i valori su cui era fondata la nostra convivenza democratica), demonizzazione del sistema elettorale proporzionale per passare ad un sistema maggioritario con liste bloccate, cosicché il potere decisionale passasse ai pochi e non ai più. Infine la rinascita del personalismo sfrenato come valore.
All’inizio questa controriforma fu data nelle mani del nostro tycoon, poi anche i partiti di sinistra (Sigh!) si sono adeguati: La progressiva destrutturazione dei partiti tradizionali ne fu la conseguenza.
Il considerare la società in civile, chi non faceva parte di alcun partito, ed incivile (conseguenza implicita) chi faceva parte di qualche partito, non è altro che una conseguenza di questo ragionamento.
Come se le battaglie sull’aborto, sul divorzio ed altro, fossero battaglie solo di una parte invece che di una comunione di intenti tra alcuni partiti e quella parte di società che si riconoscevano in quei partiti (d’altronde non era questo il compito dato ai partiti dalla costituzione?).
Quindi, oggi il trasformismo, tanto temuto dai nostri Padri Costituendi, è piaga della nostra prima fase storica dell’unità nazionale, non è più considerato un disvalore, altrimenti non si spiegherebbero i vari Senatore, Chiappetta e così via, tanto per parlare della nostra regione, o il fatto che chi si richiama ai valori rappresentati da certi partiti si candida felicemente in altri.
Inoltre, la personalizzazione politica è divenuta la forza trainante sia a destra che a sinistra.
È in questo contesto che si devono valutare le scelte di ognuno di noi e di quei partiti (definiti vecchi, proprio perché attaccati a quei valori) che ancora oggi si pongono come obbiettivo il raggiungimento del potere attraverso la via democratica, per modificare l’equilibrio impostoci dai poteri forti.
So, che questo mio intervento può essere tacciato di eccessiva semplificazione, perciò vi invito ad approfondire l’argomento, attraverso la lettura della nostra storia patria, della nostra Costituzione, esaminando la nostra forma di governo, ecc. ecc.

1 commento:

  1. è vero..
    ma qui cercano la persona da portare per poi avere qualcuno da contattare non per l'interesse del tarritorio ma per sistemare figli e figliastri..
    nn interessa il partito.. nn si fà politica ,ormai, per l'interesse comune ma ognuno la fà per i propri interessi..
    di conseguenza a cosa possono servire partiti , sezioni e direttivi? a niiente .. una nostra compagna diceva che dalle nostre parti bisognava cambiare modo di pensare..
    nn più clientilismo o ripicche in politica ma un'idea comune da sostenere nel bene e nel male

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