"STRANIERI E ALCUNI GIOVANI DI MIRTO CROSIA"

Anche a Mirto Crosia i giovani si danno da fare aiutando il prossimo.

Lunedi 11 ottobre verso le 23:30 di sera, cinque ragazzi si imbattono in una vera e propria "missione di salvataggio", praticamente Giuseppe Mazza, Marco Tedesco, Benvenuto Costarini, Mario Campana e Dell'Orzo Antonio passando con la macchina nei pressi del ristorante "Angolo verde" zona Pantano, intravedono tre persone buttate sulla strada che cercavano di chiamare aiuto. Inizialmente i ragazzi un pò sfiduciosi della situazione, stavano alla larga dai tre individui anche perchè era notte e le tenebre non permetteva ai giovani di capire in che situazione si erano trovati. I lamenti erano forti e si sentivano pianti di dolore anche da parte di una ragazza, allora i giovani si sono avvicinati e hanno capito che si trattava di persone "straniere",due uomini e una donna e che non erano affatto ubriachi ma si erano fidati di un uomo a mangiare dei funghi che inizialmente sembravano commestibili. Immediatamente il gruppetto di ragazzi si divide, due corrono a chiamare soccorsi e gli altri restano a tranquillizzare le persone intossicate, in quanto la vera preoccupazione era rivolta verso la donna perchè piangeva molto dal dolore allo stomaco, in più era pure gravida di 4 mesi. Come al solito abbiamo aspettato questi soccorsi molto tempo, ma alla fine i giovani trovano disponibile un dottore alla guardia medica di Mirto, ci siamo recati verso la loro abitazione e gli è stata praticata a tutti e tre una puntura e poi il medico ha effettuato le varie procedure che vengono fatte in questi casi, i tre stranieri hanno mostrato i funghi al dottore e a qualcuno tra questi giovani che avendo avuto qualche precendente esperienza sulla raccolta dei funghi, è stato dedotto che i tre malcapitati erano stati ingannati e i funghi in questione non erano affatto commestibili ma altamente tossici. Di questa esperienza i 5 ragazzi di Mirto Crosia sono davvero felici di come hanno gestito la cosa e il ricordo più bello che gli rimarrà, è quel "GRAZIE" di una donna sofferente.