giovedì 10 dicembre 2009

Nero Natale


I colori sono ambigui e il significato attribuito loro non è univoco. Calimero, il pulcino respinto dalla madre perché nero, anela al bianco per essere accettato, e la sua 'negritudine' è solo 'sporcizia' che è possibile lavare via. I pastori tedeschi dediti alla caccia ai niggers da parte dei membri del Ku Klux Klan erano chiamati white dogs. E forse non è un caso se i congolesi accolsero con diffidenza George Foreman quando scese dall'aereo che lo aveva portato nell'allora Zaire per disputare il Rumble in the Jungle con al guinzaglio un enorme pastore tedesco. Un cane da bianchi (e razzisti). Fino alle turpitudini leghiste, come il White Christmas organizzato per ripulire Coccaglio, cittadina nel bresciano, dai negher. White naturalmente lì non è la neve, o almeno non quella che scende giù dal cielo (di 'neve' in Lombardia se ne consuma davvero tanta, stando alle analisi svolte sui fiumi e sulle banconote).
In tutti questi casi, la mia simpatia va, istintivamente, al colore nero (quello dei deboli da difendere), contro il bianco (quello degli stupidi).
Ma anche il nero è ambiguo. Può essere il colore dei deboli da difendere, appunto, ma anche il colore delle tenebre contrapposte alla luce.
Credo sia per questo che il Natale è 'bianco'. Non certo perché è la festa dei bianchi. Ma perché è la festa della luce, della nascita di Cristo. Che si sia cristiani o no (quest'ultimo è il mio caso), il Natale è la festa della gioia e della luce, della vittoria sulle tenebre. E si festeggia, solitamente, con eventi che richiamino quella gioia, quella vittoria.
Certo sarebbe bello che quella gioia non fosse effimera o conformista o peggio ipocrita, come accade quando a Natale siamo tutti più buoni e subito dopo torniamo le merde di sempre. E sarebbe bello se anche gli eventi ludici e spettacolari che servono a festeggiare quella gioia non fossero conformisti, ipocriti, patetici.
Ma trasformare il Natale da bianco (la luce, la gioia, la vittoria sulle tenebre) a nero (il macabro, il male, il nichilismo) mi sembra troppo.




Il dubbio mi viene guardando gli eventi in programma per il periodo natalizio a Crosia. In particolare, mi colpisce la denominazione degli organizzatori: 'progetto Mayhem'. Ora, il nome 'progetto Mayhem' deriva da un romanzo di Chuck Palahniuk, Fight Club, e dal film omonimo che ne è stato tratto. Si trattava di un gruppo di anarco-eco-terroristi nichilisti e dediti sostanzialmente a una violenza distruttrice e gratuita. Ma il nome Mayhem - parola che in inglese vuol dire caos, confusione, distruzione violenta, seminare il panico, lesioni personali - ha un riferimento ben più oscuro: si tratta del nome di una band scandinava di black metal. I Mayhem sono famosi non solo per i nomi dei componenti della band (Attila, Dead, Hellhammer, Blasphemer, Occultus, Maniac, etc.) o per le loro performance bizzarre (squartare pecore morte sul palco, esibire e poi gettare sul pubblico teste mozzate di maiali, ferirsi fino a rischiare di morire dissanguati), ma per il fatto che la copertina di un loro disco ritrae un uomo morto. Non una snuff picture, un morto vero. La foto ritrae infatti il cantante dei Mayhem, Dead, con le vene tagliate e la testa fracassata da un proiettile (non pubblicherò la foto perché è davvero raccapricciante, ma ognuno può vederla cliccando qui). Dead si suicidò: quando il compagno dei Mayhem tornò a casa trovò il cadavere e pensò bene di scattargli una foto da mettere poi sulla copertina del disco. Secondo una leggenda macabra, inoltre, qualcuno raccolse pezzi di cervello e pezzi di cranio del suicida: ingredienti per un piatto i primi, feticci per gli 'amici' i secondi.
Detto tutto questo, ci sono due possibili spiegazioni: che chi ha organizzato questa cosa e chi l'ha autorizzata non sapessero tutto questo (il che è piuttosto grave e dimostra una grande superficialità culturale); che chi ha organizzato (ma forse non chi ha autorizzato) sapesse benissimo di cosa stava parlando e a cosa faceva riferimento. Si tratta di humor nero (festeggiare le festività natalizie con un nome dissacrante che fa riferimento alla violenza estrema)? Che simpatici burloni, i giovani di Crosia!
Ecco che l'irritante bianchezza di Coccaglio diventa presagio di cattiveria, mentre a Crosia il nero che ispirava simpatia e solidarietà mette un po' i brividi.


14 commenti:

  1. Progetto Mayhem? ma da dove l'hai preso? io non ne ho sentito proprio parlare
    Comunque, se fosse vero avrei suggerito manhattan, ahah

    RispondiElimina
  2. Vorrei chiarire un aspetto che ritengo centrale di questa faccenda. Io, forse fedele al dettato crociano sull'estetica come separata dalla morale, ritengo che tutti i progetti culturali e artistici abbiano una loro legittimità. La grandezza della dialettica delle idee sta proprio nel fatto che possiamo lasciar morire le idee senza che muoiano le persone che ne sono portatrici. Le idee più 'indigeste', sulla base di questo principio, possono essere discusse e demolite, o semplicemente si può rimanere ognuno del proprio avviso.
    Non mi fa orrore dunque che qualcuno voglia mettere in piedi un progetto culturale satanista o trash o esoterico o quant'altro. Ne riconoscerei la legittimità come idea e contemporaneamente cercherei di criticarlo e di renderlo inoffensivo.
    Ciò che mi fa orrore è invece l'idea che si possa far qualcosa senza averne consapevolezza. La consapevolezza rende un progetto degno di rispetto. Se canticchio Battiato, dovrei come minimo sapere (se proprio non ho letto) che molte canzoni sono ispirate all'esoterismo di René Guénon. Altrimenti il mio ascolto diventa superficiale. Ma non ho nulla neanche contro un approccio superficiale alla vita o all'arte e alla cultura. Il mondo è fatto, per fortuna, anche di superficialità, e a volte non fa male essere superficiale. Ma l'importante è saperlo, tutto qua.

    RispondiElimina
  3. ma tutta sta pippa per l'ispirazione del nome del progetto?
    si guardi ai fatti, piuttosto.

    (si vede che il romanzo di palahniuk non l'hai letto... o se l'hai letto non c'hai capito un'acca... )

    RispondiElimina
  4. pippa? si chiama eterogenesi dei fini: da una roba superficiale figlia di un nichilismo adolescenziale (mark twain ci avrebbe scritto sopra una splendida scena di uno dei suoi romanzi) ne ho tratto divagazioni su croce, la teoria dei colori, rené guénon e il satanismo.
    io mi diverto così.

    RispondiElimina
  5. sì, ma masturbazioni intellettuali a parte... un po' di onesto pragmatismo? perché a me sembra che di questo abbia bisogno la nostra tristallegra cittadella...
    di bei ludici quadrettoni parolati (vanto e un po' piaga della cara e vecchia mamma sinistra di cui mi-sembra-di-aver-capito tu sia figlio) poco se ne fa...

    RispondiElimina
  6. penso che la sinistra che tu nomini (anche se non so bene cosa tu intenda, in realtà) abbia da tempo perso la propria egemonia culturale. questa considerazione è suffragata dal fatto che ormai a livello di senso comune la gente dice cose che rispecchiano la nuova egemonia 'culturale', quella berlusconiano-televisiva.
    le tracce di questa nuova egemonia, un po' grezza, affatto elaborata, molto terra terra, sono anche in ciò che tu scrivi. ma non è colpa tua, si diventa parte di una episteme senza volerlo.
    ad esempio le tue considerazioni sui fatti rispondono a quella egemonia di cui parlavo. i fatti senza parole sono solo un inarticolato grugnito primordiale. sono le parole a rendere possibili i fatti. e per me le parole sono importanti. mentre dire che le parole sono masturbazioni intellettuali è come dire che intere biblioteche sono del tutto inutili. ecco la prima traccia: l'idea, affermatasi in questi ultimi 20 anni, che ciò che conta sono i fatti, che il resto non conta nulla. berlusconi è un frutto e un artefice allo stesso tempo di questa egemonia. l'ha interpretata alla grande, questo è sicuro.
    un'altra traccia? dividere il mondo secondo categoria a tenuta stagna. sinistra? si può ridurre e semplificare così il pensiero di qualcuno? anche la sinistra è un tale coacervo di idee, pensieri, parole e azioni che io tremo solo a pronunciare la parola... e non è capitato forse negli ultimi vent'anni di assistere a una divisione manichea del mondo in sinistra (cattivi, parolai, comunisti, etc.) e resto del mondo?

    RispondiElimina
  7. "... la nuova egemonia 'culturale', quella berlusconiano-televisiva. le tracce di questa nuova egemonia, un po' grezza, affatto elaborata, molto terra terra, sono anche in ciò che tu scrivi. ma non è colpa tua, si diventa parte di una episteme senza volerlo"
    -ma dove diavolo l'hai preso lo spunto (da ciò che ho scritto) per tirare in ballo 'sta menata sulla cultura berluscontelevisiva (che tra l'altro potrei pure condividere, ma che trovo oggetivamente fuori luogo... soprattutto nel mio caso e per la mia storia - che non conosci)?-

    "si diventa parte di un episteme senza volerlo"?
    -certamente, così come tu dimostri con i tuoi post di appartenere alla vasta e fighissima colonna dei verbosi-pipponi-mò-ti-scrivo-'na-roba-perdimostrartichesonoungrandeintellettualemanonarrivodanessunapartesenonamenatepseudofilosoficherelativamenteinutiliepariadilettevolimasturbazioni-

    poi continui: " ... ad esempio le tue considerazioni sui fatti rispondono a quella egemonia di cui parlavo. i fatti senza parole... "
    -aspetta un momento: ma... non è esattamente quello che fai tu con i tuoi post... ??? oh dio... -

    " ... sono le parole a rendere possibili i fatti"
    -appunto, sant'Iddio! (ma l'hai letta bene la mia risposta precedente??)

    " ... e per me le parole sono importanti. mentre dire che le parole sono masturbazioni intellettuali è come dire che intere biblioteche sono del tutto inutili"
    -no, assolutamente. le masturbazioni intellettuali sono le tue sull'argomento che hai trattato, per come l'hai trattato e per conclusioni scialbe, fuori luogo e... masturbevoli... -

    "... ecco la prima traccia: l'idea, affermatasi in questi ultimi 20 anni, che ciò che conta sono i fatti, che il resto non conta nulla. berlusconi è un frutto e un artefice allo stesso tempo di questa egemonia. l'ha interpretata alla grande, questo è sicuro"
    -concordo, ma... 'cazzo c'entra con quello che ti ho rosposto? ... -

    RispondiElimina
  8. "si guardi ai fatti, piuttosto"
    "masturbazioni intellettuali"
    "onesto pragmatismo"
    "mamma sinistra"

    non sono queste esattamente le parole d'ordine, ben condensate, della nuova egemonia driveinesca? i fatti, il pragmatismo (che, ahimé, era una corrente filosofica e non un grezzo riferirsi ai 'fatti'), mamma sinistra piaciona e intellettuale che non pensa ai 'fatti', noi che facciamo parole e voi che fate i fatti?!
    quanto al resto, perdonami, non trovo nei tuoi post alcun contenuto degno di nota se non un'infantile reiterazione del riferimento all'onanismo, come i bambini che ripetono 'cacca'. e non capisco neanche a quali 'fatti' tu ti riferisca.
    non te l'ha detto la mamma che i fatti non esistono?

    RispondiElimina
  9. ah.ah.ah.
    certo che me l'ha detto, mamma, che i "fatti" non esistono... ma mi ha detto pure che divertirsi con le parole è piacevole ma... porta a poco...
    mo' ti spiego un po' che vuol dire l'espressione "masturbazione intellettuale": un puro divertirsi con gli strumenti retorici che porta a chi la consuma un mero piacere fatto di autocelebrazione e vanagloria.
    "egemonia driveinesca"? dai, i "meravigliosi anni '80" sopravvivono solo nella stucchevolezza paillettosa di "mediashopping"... aggiorna il tuo vocabolarietto di espressioni intelletualoidi...
    pragmatismo corrente filosofica? eccerto. bravo (sarai mica un professore!?). ma questa tua sottolineatura è solo un'ennesima dimostrazione della saparazione che tu attui tra sapere e mondo (agire, realtà fisica, materia... ). il pragmatismo a cui accennavo parla di metodi, di azione, di efficacia. da contrappore al tuo verboso sollazzare fine a se stesso (ehm... "masturbazione intellettuale"... )

    RispondiElimina
  10. sono contento che tua madre ti citasse nietzsche quando eri piccolo.
    per tutto il resto, mi permetto di rinviarti a un saggio sul ruolo dell'intellettuale che sto mettendo a punto. quando sarà pubblicato te ne darò notizie e ne discuteremo appassionatamente.
    cari saluti,
    ft

    RispondiElimina
  11. non so cosa ti citasse tua madre (a parte trasmetterti forse la tendenza alla speculazione filosofica... ) ma della mia sempre apprezzerò la lezione dell'umiltà.

    ricambio i cari saluti

    RispondiElimina
  12. Bellissimo, ancora, ancora sto godendo, continuate, ah! qual'era l'argomento il progetto M., ma chi c.... se ne frega parlatemi ancora di filosofia, Francè ma tu che hai capito chi è il tuo interlucutore, sta a Mirto o no? ahah

    RispondiElimina
  13. Cavolo, ho appena letto i commenti in qst momento! ma chi è l'interlocutore?

    RispondiElimina