lunedì 7 dicembre 2009

Ladri di saponette

Quando uscì Ladri di biciclette di De Sica, Giulio Andreotti commentò che i panni sporchi si sarebbero dovuti lavare in casa, e che quel film screditava l'Italia agli occhi della comunità internazionale. Giudizi analoghi hanno colpito, nel corso della nostra storia, altre opere che denunciavano i mali della nostra società e della nostra politica.
Fino all'accusa rivolta a Gomorra di Roberto Saviano di dare un'immagine negativa dell'Italia all'estero.
Per uno strano, mal interpretato principio di amor di patria, qualcuno ritiene che non si debbano mettere in luce i limiti dei luoghi a cui si appartiene. Ai critici viene di solito detto "tu non ami il tuo paese".
Ovviamente non è vero. E' per troppo amore che c'è qualcuno che decide di occuparsi seriamente dei problemi del proprio paese. Amore per il proprio paese, ma anche amore viscerale per la verità.
Quanto sia sbagliata e capziosa l'affermazione secondo cui chi critica lo fa perché non ama lo dimostra l'atteggiamento di Silvio Berlusconi.
Quando qualcuno fece notare con veemenza polemica il rapporto malato tra le passioni 'private' di Berlusconi e la scelta delle candidate alle elezioni, Berlusconi schiumò di rabbia e disse che i critici stavano "sputtanando l'Italia".
Niente di più falso: era (è) lui che sputtana l'Italia. Chi lo criticava lo faceva per il troppo amore della verità e per l'Italia.
Ancora peggio, perché dimostra in chi lo dice una malsana personalizzazione della politica e della cosa pubblica (L'état c'est moi), quando qualcuno sostiene che chi critica lo fa perché 'odia' o 'prova antipatia' per la persona. Naturalmente, chi argomenta in questi termini lo fa per tentare di depotenziare la critica, di ridurla a faccenda personale. Niente di più falso. Sarebbe come sostenere che Woodward e Bernstein odiavano Nixon, o come dire che Travaglio (che peraltro è un liberale di destra, à la Montanelli) odia personalmente Berlusconi, o che Giuseppe D'Avanzo ha un problema personale con il presidente del consiglio. Come si vede, sarebbero sciocchezze belle e buone, e vorremmo dissuadere sin da ora coloro che vorranno utilizzare questi argomentucci: non esponetevi al ridicolo.
Vorremmo fare gli stessi ragionamenti, mutatis mutandis, per il nostro martoriato paesello, Crosia.
Un paese diventato negli anni più simile alla periferia di Beirut che a un paese dell'Italia. E non per uno strano scherzo del destino, ma per precise responsabilità politico-amministrative e culturali.
Noi non possiamo essere accusati di non amare il nostro paese solo perché vogliamo raccontare che non è giusto, secondo principi di etica pubblica, che un vice-sindaco e assessore ai lavori pubblici sia al contempo socio di un grosso imprenditore edile del nostro paese; non possiamo essere accusati di non volere bene al nostro paese se diciamo che ci pare assurdo che un'amministrazione che si barcamena malamente in un dissesto finanziario di fatto (oltre 2 mln di euro di debiti fuori bilancio) spenda 3.000 euro in agende e calendari; non possiamo essere accusati di non volere bene al nostro paese se ne denunciamo i mali. Al contrario, noi amiamo troppo il nostro paese. E amiamo la verità.
Per questo noi non stiamo con Andreotti o con Berlusconi. Noi stiamo con De Sica e con Saviano.
Ma siccome non ci prendiamo troppo sul serio, stiamo anche con Maurizio Nichetti, che come omaggio al maestro De Sica girò un film dal titolo scherzoso di Ladri di saponette. Ecco, per non prenderci troppo sul serio, noi siamo ladri di saponette.

1 commento:

  1. ERA TUTTO UN BLUFF!
    Aveva ragione Russo, ma quale debito enorme, ma quale rischio di disesto, il Commissario ci ha preso per i fondelli, il Prof di Firenze ha visto le traveccole, io sono un comunista è sono un caso a parte vedo sempre nero.
    Il nostro comune è in salute, tutte quelle balle che non si avevano i soldi per paghare l'Enel o la Telecom, che era a rischio il riscaldamento delle scuole perchè non si riusciva a pagare il Gas, che c'erano 2.000.000 di euri fuori bilancio, che non si poteva procedere alla stabilizzazione degli LSU - LPU, che non si poteva proprio pensare come fare per amministrare decentamente.
    Tutti noi nuovi modelli di Cassandra, che abbiamo tanto di criticare?
    TUTTE BALLE!
    IN PIAZZA SI BALLA E SI CANTA

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