domenica 20 dicembre 2009

FATA MORGANA

si racconta che quando i normanni arrivarono alla punta estrema dello stivale giunsero alle rive di Reggio Calabria, dinanzi allo stretto che divideva la terra dei bruzi da quella dei siculi. Dall'altra parte sorgeva un isola con maestoso monte fumante,l'Etna, il re si domandandava su come fare ad attraversare lo stretto sprovvisto di imbarcazioni, quindi impotente dinanzi al mare.Ma all'improvviso apparve una donna molto bella che offrì l'isola al conquistatore, con un semplice e magico cenno fece apparire l'isola a due passi da lui, stupito fece spronare i cavalli spaventati, ad attraversare lo stretto e cosi finirono annegati nelle sue fredde acque, vittime di un effetto ottico di rifrazione della luce, fenomeno di fata morgana appunto.Lo stretto di messina è uno dei luoghi del mediterraneo piu' affascinanti e importanti dell'area e forse del mondo, un concentrato di miti, effetti speciali, fenomeni fisici, paesaggi mozzafiato,culture, tradizioni ect,dove avviene l' incontro tra jonio e tirreno che genera le correnti piu forti del mediterraneo e da cio, recenti studi, individuano un potenziale enorme per la produrre energia pulita. Quì si ambiento' uno delle pagine piu belle del viaggio di ulisse che omero ci ha donato, è ancora presente la testimonianza dei guardiani dello stretto che ostacolano il passaggio ai naviganti, Scilla che mantiene un'aspetto di roccia mostruosa e cariddi che tutt'ora è un vortice pericoloso.Le condizioni idrologiche dello stretto sono straordinarie ,un ecosistema unico nel mediterraneo che favorisce il popolamento di una miriadi di specie di fauna e flora piu' unica che rara: gli organismi bentonici,organismi batiali o abbissali, organismi migratori,ritrovamento recente di un corallo particolare di color bianchiccio e soprattutto di una foresta di corallo nero rarissimo a largo dello stretto.Difronte a queste meraviglie della natura di cotanta bellezza ma anche di una fragilita' ,al fatto di essere considerata una delle piu' pericolose zone del mondo per quando riguarda il riscio sismico(1908), unita al fatto che migliaia di famiglie che vivono del trasporto navale fra una sponda e l'altra e quindi rischiando il posto di lavoro, chi poteva costruirci un ponte? chi puo tanto devastare?
Un novello imperatore o faraone e una ricca schiera di cortigiani,astrologi, capì tribu'ect.
Attenzione, qui risiede la fata morgana che fece inabbisare i normanni ed in un attimo fece sbriciolare le case attigue al mare nel 1908, ma qui si potra trovare la verita, la strada che conduce alla salvaguardia degli ecosistemi e della vita del ns pianeta.

8 commenti:

  1. consentiteci l'accesso,dateci una strada, fate una nuova SS106 per non piangere piu'amici,conoscenti e parenti.

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  2. Domè, mi sa tanto che ci vuole davvero una fata per vedere finalmente una infrastrutturazione moderna della calabria, e intanto i morti salgono.
    Ricordatevi, parafrasando la canzone del maggio, e inutile che vi nascondete, anche voi siete colpevoli!

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  3. Credo che l'argomento ponte di messina sia molto interessante, anche se comprendo che in questo blog si è più interessati alle faccende comunali, di paese insomma.
    Il ponte è l'archetipo di come si intende la calabria e la sicilia, la calabria come una terra di transizione, la sicilia come un punto di arrivo.
    Ora, a me, interessa la situazione della Calabria, della nostra povera terra, che di volta in volta viene vista ora come battumiera d'europa, o come terra da inquinare con il carbone, o come centro di esperimento eolico, punti di vista che non possono essere presi d'esempio ed appoggiati da noi calabresi, ma gli altri ci vedono così, come una terra di pattumiere. I nostri politici, tranne qualche eccezione, pur di vedere il torna conto personale e dei propri amici lasciano fare, fino all'insostenibile, poi diventono i paladini dei loro sopprusi.
    Se modifichiamo l'ottica della questione, noi calabresi dovremmo puntare ad una nostra infrastrutturazione, concepita per diminuire le distanze nel nostro territorio, analizziamo quanto da Crosia a Cosenza si ci impiega, circa un'ora e un quarto con la macchina, non vi sono collegamenti diretti con treni, gli autobus non hanno orari flessibili, paradossalmente a crosia è più vicino taranto o bari, per non parlare dei collegamenti con Lamezia terme o Crotone o Catanzaro. Come è pensabile far crescere economicamente ma anche culturalmente la nostra regione se per incontrarci dobbiamo impiegare tanto tempo e tante risorse finanziarie. Ci aiuta sì internet, ma lo scambio delle idee e dei prodotti è imprescindibile dal rapporto personale. Ora il ponte a una logica pericolosa quella di tagliare fuori la parte ionica della calabria, infatti si stanno dismettendo i treni, i soldi per la 106 sono una chimera e così via.
    Potremmo arrivare al paradosso che la parte più ricca di risorse della Calabria, venga isolata dal resto della calabria, e che essa diventi la sottocoperta.

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  4. "comprendo che in questo blog si è più interessati alle faccende comunali, di paese insomma"
    cata' secondo te perché abbiamo chiamato il blog "crosia - la terra dei cachi" e non "calabria - la terra dei cachi"?? ahaha

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  5. Non è poi vero che, per costruire un ponte non utile a nessuno se non a un novello imperatore, saranno sottratti fondi per infrastrutture che consentirebbero lo sviluppo di zone ora isolate o non facilmente raggiungibili, tra cui anche il comune di Crosia ?
    E' una causa che ci deve appartenere, appartiene alla terra dei cachi, costituirci parte civile è un dovere, in un processo di sopravvalutazione di una opera a scapito della sottovalutazione di tante altre necessarie, in funzione poi,delle prossime regionali dove forse in molti per l’occasione, rispolvereranno bandiere con su scritto S/S 106, la strada della morte.

    a Franco Nistico'

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  6. domè sbaglio o si è appena iniziato ad espropriare per costruire un altro ponte sulla ss 106??? voci di corridoio

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  7. Avete visto aggirarsi per le nostre contrade furgoncini con insegne spagnole?
    Se si, anche Mirto tra poco avrà il suo bel parco eolico.
    La grande isola ecologica, non è che sia una bella discarica per rifiuti speciali?
    Se si, iniziamo a turarci il naso.
    Pensate che l'inquinamento marino derivante dalla conversione a carbone della centrale elettrica di Rossano, interessi anche le nostre coste?
    Se si, iniziamo a programmare dove andare a fare il bagno.
    Pensate che se si chiude definitivamente la ferrovia verrà riconvertita in metropolitana all'aperto?
    Se si, siete dei poveri illusi.
    Vedete quanti danni ci arrecca il Ponte di Messina e il considerare la Calabria una pattumiera a cielo aperto?
    Giovà, si! vorrebbero raddoppiare il ponte di Trionto, ma si sono, dopo che è stato appaltato per la seconda volta, dimenticati le procedure di esproprio.
    Sarà stata una dimenticanza o la scusa per non farlo?
    Chi vivrà, vedrà
    Intanto in piazza Dante si balla e si canta, ahah

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  8. panem et circenses sembra la politica berlusco-aielliana di lustrini strapaesani, un po' tristi nel freddo gelido della tramontana e sullo sfondo un palazzo non finito...

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