mercoledì 22 giugno 2011

A Crosia ci fanno o ci sono?


La percentuale crosiota dei votanti per i 4 referendum abrogativi è stata di gran lunga al di sotto della media nazionale. Qualcuno, su Facebook, ha commentato questo dato francamente poco incoraggiante sostenendo che i cittadini di Crosia sarebbero una massa di ignoranti.

Non so se e quanto sia vera questa tesi. Proviamo a capirlo analizzando altre vicende, senza dimenticare però che questa volta, al contrario delle amministrative, i furgoni e le auto degli esponenti dell'attuale giunta non hanno portato frotte di elettori alle urne per il referendum, non hanno pagato loro bibite panini e colazioni. Chissà perché questo cambiamento...
Ma torniamo a noi.
Ben prima delle ultime elezioni amministrative, qualcuno (Gennaro Oriolo) aveva denunciato la situazione finanziaria del Comune di Crosia: debiti fuori bilancio per un ammontare di 2.100.000 €.
Il Partito democratico, con un articolo su CalabriaOra, rispose che Oriolo "pescava nel torbido" e lo accusò di fornire dati falsi o comunque non verificati. La strategia era quella di negare la situazione del Comune. Quell'articolo fu scritto da Gerardo Aiello, signorotto del partito e sodale -- dopo anni di scontri e denunce -- di Giovanni Forciniti nella logica spartitoria che avrebbe portato l'uno al Comune e l'altro alla Provincia di Cosenza. L'espressione "pescare nel torbido" è aielliana, come sa chiunque si prenda la briga (non un grande piacere, ahinoi) di spulciare tra le 'prove giornalistiche' dell'attuale sindaco. Ma c'è di più: la versione che fu consegnata a CalabriaOra era firmata proprio da Aiello. Ne rimane traccia negli archivi giornalistici, per chi voglia verificare.
Dunque il Partito democratico si piegò alla strategia del suo leader (nel frattempo il segretario, ridotto a un'ombra di se stesso, acconsentiva) e andò dritto per la strada della negazione di un'evidenza che tutti gli assidui frequentatori dell'ufficio di ragioneria della sig.ra Seminario conoscevano a menadito (e non è un gioco di parole). Inutile dire chi, tra quegli assidui frequentatori, soleva salire al colle di Crosia almeno una volta al giorno.
Orbene, non interessa qui sapere perché vi fosse quella fregola 'negazionista'. Forse non è necessario neanche un grande sforzo di fantasia. Basti sapere che il dissesto (il passo più responsabile da fare in una situazione del genere) avrebbe potuto, a certe condizioni, portare all'incandidabilità di coloro che fossero stati riconosciuti responsabili di esso dalla Corte dei conti. Infatti recita l'art. 248 del TU sugli enti locali che "gli amministratori che la Corte dei conti ha riconosciuto responsabili, anche in primo grado, di danni da loro prodotti, con dolo o colpa grave, nei cinque anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario, non possono ricoprire, per un periodo di cinque anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati, ove la Corte, valutate le circostanze e le cause che hanno determinato il dissesto, accerti che questo è diretta conseguenza delle azioni od omissioni per le quali l'amministratore è stato riconosciuto responsabile". Incandidabilità anche presso altri enti locali. E se i responsabili del dissesto fossero stati Russo e i suoi, perché l'opposizione non avrebbe dovuto denunciarne le colpe chiedendo la loro incandidabilità? (per inciso: questo fa il paio con la fantomatica 'spedizione' presso il Prefetto...)
Dunque il dissesto avrebbe richiesto un accertamento della responsabilità sui debiti, accertamento che a tutt'oggi non pare emergere. Sembra di essere tornati ai tempi in cui il craxismo aveva trasformato la procura di Roma nel 'porto delle nebbie'. Ma i craxiani, si sa, sono ancora tra noi, proprio come in un film di Romero.
Quello che occorre chiedersi è, dunque, perché i crosioti che erano stati avvertiti per tempo della situazione finanziaria del Comune non siano stati conseguenti e non abbiano richiesto all'epoca più chiarezza e più trasparenza. Sono davvero tutti ignoranti, incapaci di comprendere effettivamente ciò che gli viene detto, salvo poi versare lacrime di coccodrillo quando si ritrovano con un Ente totalmente privo di qualsiasi capacità operativa? E sono davvero tutti disposti ad accettare le scuse di questa amministrazione, che giustifica la propria inattività invocando la situazione finanziaria del Comune, quando in realtà a partire dal sindaco tutti , e ben prima delle elezioni, erano perfettamente edotti delle condizioni in cui versava l'ente?
Non so cosa sia meglio pensare: che i crosioti ci fanno oppure che ci sono. Tuttavia non penso che i crosioti ci siano. Penso che i crosioti ci facciano. E' il perché ci fanno che rimane un mistero. O forse no.

1 commento:

  1. Nel nostro comune sono andati a votare il 42% degli aventi il diritto al voto per i referendum.
    Questo è il dato incontrovertibile........
    Come mai? Forse che ai nostri concittadini non gliene fregasse niente di dover pagare anche l'utile alle imprese private a cui sarebbe andato l'appalto della gestione dell'acqua (ricordiamo ai smemorati che in calabria la distribuzione dell'acqua è gestita dalla SORICAL, impresa non certo totalmente pubblica, gestita dalla stessa ditta che gestiva l'acqua di Parigi (addirittura dalla stessa responsabile, trasferita da Parigi), fino a quanto i francesi si sono rinsaviti)?
    O, il fatto che, molto probabilmente visto l'andazzo di questo governo nazionale, regionale e provinciale, gli fosse piazzata alla foce del Trionto una bella centrale nucleare?
    Io non lo credo........ io credo che la gente di Mirto e Crosia si sono rotto i c......... di tutti e che per andare a votare debbano avere altre motivazioni
    Quali questi siano? Il propriatorno personale, ormai si sono rotti di credere ai miracoli e credono solo a delle promesse (che immancabilmente vengono deluse).
    Ormai, non abbiamo più una coscienza sociale e questo lo dobbiamo alla tetrarchia ma, anche, ai vari Russo e company.
    Sull'analisi che fai del debito del Comune di Crosia, è ormai palese che tu ti sia appiattito su posizioni altrui, i debiti fuori bilancio erano circa € 2.400.000,00 e i crediti? Io personalmente mi soffermerei di più su quest'ultimi per verificare se l'attuale amministrazione comunale abbia o meno messo in atto le dovute procedure per rientrare, o ha continuato a fare le solite regalie........

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