giovedì 22 aprile 2010

Il copia-incolla della politica. Un articolo totalmente scopiazzato apparso su CalabriaOra


Ogni commento è superfluo.
Controllate le corrispondenze tra i due articoli, quello di Mario Adinolfi (30 marzo 2010) e quello di Biagio Iaquinta (21 aprile 2010), che sono praticamente identici.
Questa è la rivoluzione della classe dirigente? Sì, la rivoluzione del copia-incolla...
I redattori di CalabriaOra che permettono queste figuracce dormono??


Dal Blog di Mario Adinolfi, dirigente nazionale del PD, ex candidato alle Primarie del partito.

"Analisi di una disfatta

30 marzo 2010

Sono un militante del Partito democratico, ne sono stato fondatore e dirigente nazionale, per disciplina di partito ho votato secondo le indicazioni anche se non ho mai fatto mistero di non condividere la candidatura espressa nel territorio dove vivo (espressa, poi, è una forzatura: il Pd è andato a rimorchio di un'autocandidatura per assenza di coraggio e assenza di alternative). Oggi vivo il dolore di una sconfitta pesante.
E non serve leggere Repubblica o ascoltare qualche colonnello o soldatino di partito che prova a addolcire la pillola. La pillola è amara e non cura dal disagio provocato dalla domanda: come mai risulta impossibile a questo centrosinistra battere la peggiore destra populista d'Europa guidata da un tycoon che fa il baciamano a Gheddafi? Proviamo a rispondere.

1. Non battiamo la destra perché la classe dirigente del principale partito del centrosinistra, il Partito democratico, è composta sempre dalle stesse facce per niente credibili, facce di chi non ha vissuto solo di politica e non ha mai lavorato un giorno in vita sua, facce di persone che non hanno più uno straccio di un'idea, facce di persone che hanno un solo interesse: salvaguardare il proprio potere (e alla voce "rinnovamento" piazzano i propri giovani servitori, vedi la strepitosa "segreteria dei segretari") e i benefici economici che ne derivano. Questo problema di credibilità, staticità, incapacità di reale rinnovamento rende ovviamente questi potenti anche molto arroganti e mistificatori. In queste ore in cui dovrebbero solo presentare le dimissioni e chiedere scusa per aver portato un grande progetto come quello del Pd a schiantarsi sul muro dell'indifferenza degli italiani, hanno il coraggio di provare a raccontare che in realtà hanno vinto. Roba da Tso.

2. Non battiamo la destra perché non capiamo più il paese. Non sappiamo cogliere le energie nuove e migliori che emergono in particolare dalla rete e dalle nuove generazioni 

[...]

5. Non battiamo la destra perché non siamo stati capaci di fare del Pd il terreno della buona politica reinventata secondo il tempo nuovo che è avanzato in fretta come non mai.

Ora dobbiamo portare un'istanza di rinnovamento fortissima al quartier generale del Partito democratico. Dobbiamo provocare una rivoluzione interna, mettere in crisi un sistema di potere che cercherà semplicemente di sfangare questi tre-quattro giorni di polemiche (magari aggiustando qualche organigramma, così i colonnelli che minacciano scissioni se ne stanno buoni e le minacciano proprio per questo) per poi avere tre anni di inciucio con Berlusconi che ci consegneranno al dramma del 2013.

E io nel 2013 non voglio ritrovarmi in un'Italia presidenzialista, con un centrosinistra culturalmente succube e frantumato, attendendo l'ennesima vittoria di Sllvio Berlusconi e della Lega. E' il peggiore dei miei incubi. Ma sarà realtà se lasceremo il Pd in mano a questi dirigenti incapaci che l'hanno portato alla disfatta"


Da CalabriaOra del 21 aprile 2010

Articolo “di” Biagio Iaquinta

"L'Assessore PD del Comune di Crosia Biagio Iaquinta traccia le sue personali idee sul momento critico che vive il PD a livello nazionale e soprattutto a livello regionale: «Sono un militante del Partito democratico, ne sono stato fondatore e dirigente nel mio comune , per disciplina di partito ho sempre votato secondo le indicazioni anche se non ho mai fatto mistero di non condividere alcune candidature espresse nel territorio dove vivo. Oggi vivo il dolore di una sconfitta pesante..Non battiamo la destra perché la classe dirigente del principale partito del centrosinistra, il Partito democratico, è composto sempre dalle stesse facce per niente credibili, facce di chi ha vissuto solo di politica e non ha mai lavorato un giorno in vita sua, facce di persone che non hanno più uno straccio di un’idea, facce di persone che hanno un solo interesse: salvaguardare il proprio potere (e alla voce “rinnovamento” piazzano i propri giovani servitori) e i benefici economici che ne derivano. Questo problema di credibilità, staticità, incapacità di reale rinnovamento rende ovviamente questi potenti anche molto arroganti e mistificatori.Non battiamo la destra perché non capiamo più il paese». Continua il giovane esponente del PD crosioto «Non sappiamo cogliere le energie nuove e migliori che emergono in particolare dalla rete e dalle nuove generazioni .Non battiamo la destra perché non siamo stati capaci di fare del Pd il terreno della buona politica reinventata secondo il tempo nuovo che è avanzato in fretta come non mai. Ora dobbiamo portare un’istanza di rinnovamento fortissima al quartier generale del Partito democratico. Dobbiamo provocare una rivoluzione interna, mettere in crisi un sistema di potere che cercherà semplicemente di sfangare questi tre-quattro giorni di polemiche (magari aggiustando qualche organigramma, così i colonnelli che minacciano scissioni se ne stanno buoni e le minacciano proprio per questo) per poi avere tre anni di inciucio con Berlusconi che ci consegneranno al dramma del 2013.E io nel 2013 non voglio ritrovarmi in un’Italia presidenzialista (per via di “rifome condivise”), non bipolarista, con un centrosinistra culturalmente succube e frantumato, attendendo l’ennesima vittoria di Silvio Berlusconi e della Lega. E’ il peggiore dei miei incubi. Ma sarà realtà se lasceremo il Pd in mano a questi dirigenti incapaci che l’hanno portato alla disfatta». Iaquinta Conclude: «Venerdì ci sarà l'Assemblea Regionale ed è lì che mi aspetto una virata a 360 gradi, una svolta epocale in una Regione dimenticata da Dio e dagli uomini, una Regione in cui i mali del Partito Democratico si moltiplicano all'ennesima potenza.Mi aspetto coesione e senso di responsabilità con un unico obiettivo : rinnovare il partito ritrovando credibilità intorno ad un progetto, ad idee, partendo dal basso e non già da soluzioni verticistiche .Sarà certamente scellerato chi proporrà le dimissioni di un segretario regionale insiadosi da appena 8 mesi e che non ha avuto nemmeno il tempo di operare perchè investito dalla competizione elettorale. Chi vivrà vedrà e saprà ben allinearsi a scelte giuste ed obiettive e di interesse generale ma saprà anche prenderne le distanze qualora si continui seguendo visioni personalistiche e prive di ogni fondamento politico»."

11 commenti:

  1. e alla voce "rinnovamento" piazzano i propri giovani servitori
    Incredibile, è la prima volta che sento qualcuno che si autodefinisce "giovane servitore"
    Ma, questo prima di scoppiazzare li legge le cose che scoppiazza?
    ahahahaahhhahahhaahahahahahahah

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  2. I MIEI VIVI COMPLIMENTI!! MI DISPIACE SOLO PER IL FIRMATARIO DELL'ARTICOLO, CHE DI SICURO NN SAPEVA QUESTO SCOPIAZZAMENTO!! SENZA PAROLE...ONESTAMENTE MI DISPIACE X CHI CI "ABBOCCA"...

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  3. riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota di Bruno Alvaro, firmatario dell'articolo:

    "Come redattore di "Calabria Ora" visto che ho firmato io il pezzo le faccio notare che le dichiarazioni dell'Ing.Iaquinta sono racchiuse tra le virgolette quindi sono dichiarazioni sue non della redazione o di chi firma l'articolo. l'Ing. manda un comunicato stampa alla redazione io che firmo l'articolo metto solo un cappello alla notizia divido il contenuto il resto è tutto dietro le virgolette visto che si tratta di un comunicato stampa a firma di Iaquinta non vado alla ricerca del contenuto perchè penso che non ci sia "prostituzione intellettuale" da parte di chi ti manda il comunicato, ma purtroppo devo ammettere che esiste..."

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  4. nn avevo dubbi su questo, sulla tua buona fede nn avevo dubbi... Vergognoso però un simile atteggiamento, e sai ke nn mi riferisco a te!

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  5. Ricevo e volentieri pubblico:

    E' vero il copia e incolla. Ora, non voglio spezzare una lancia a favore di Iaquinta, bisogna riconoscere, tuttavia, che il giovane crosiota conclude con parole sue, dicendo che venerdì ci sarà l'assemblea regionale. Di più: ha aggiunto che in quella sede, si aspetta una virata a 360 gradi! Interessante e, aggiungo: per una volta diamo a Cesare quel che è di Cesare. Detto questo, sarebbe però più interessante sentire una risposta di Iaquinta sulla prima parte dell'articolo pubblicato su Calabria Ora (l'articolo, si presume, del copia e incolla).

    Eugenio Arcidiacono

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  6. Certo diamo a cesare quel che è di cesare. I 3\4 dell'articolo sono interamente copiati. che male c'è?

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  7. Punzecchiato da “pressioni interne”, torno anche io sulla terra dei cachi per dire la mia e porre l'evidenza su due aspetti, minimi ma essenziali.
    Parlo di pressioni interne perchè non provenienti da uno spazio pubblico come può esserlo facebook o questo stesso blog, ma veniamo a noi.

    Che ci si faccia portavoce di un pensiero non proprio e lo si riporti su di un articolo, con apposta la propria firma, è già capitato e sempre capiterà. Quindi non stupiamoci di questo.
    Che si riportino addirittura interi periodi, di uno scritto non proprio, su di un articolo, con apposta la propria firma, è già capitato e sempre capiterà. Continuiamo quindi ad evitare di stupirci.
    Anche se il risultato potrebbe risultare non propriamente sincero, si potrebbe però percepire la sensazione che il firmatario abbia voluto condividere e fatto proprio un pensiero o uno scritto degno di nota. Tant'è che condivido appieno tutto quanto scritto nella parte “incriminata”.
    La cosa che mi lascia però perplesso, e veniamo alla prima evidenza in questione, è che si parla di un articolo scritto da un uomo politico. Un ingegnere, certo. Un civile come tanti di noi, ma con una marcia in più. Si parla di un dirigente locale di partito, del Partito Democratico, nonché di un assessore comunale. Se non è una marcia in più questa non saprei proprio come altro definirla.
    Mi sarei aspettato quindi che da un articolo, inviato da un uomo politico ad una testata giornalistica, avrei potuto conoscere e riconoscere il pensiero e il modus operandi di chi amministra la mia terra.
    Purtroppo, invece, l'unica conclusione che ho potuto trarne è stata la seguente:
    Una completa assenza di idee!
    Solo una “organica” condivisione di pensiero, in cui tra l’altro mi rivedo anche io.
    Ma tant'è.

    La seconda evidenza che vorrei portare alla luce riguarda invece il “riconoscere” un pensiero in chi lo divulga. Riporto solo un piccolo stralcio dell’articolo.
    “Non battiamo la destra perché la classe dirigente del principale partito del centrosinistra, il Partito democratico, è composto sempre dalle stesse facce per niente credibili...”
    Ma se le cose stanno così, perchè il PD locale in occasione delle primarie di ottobre 2009, per l'elezione del nuovo segretario di partito, ha portato avanti la causa di Bersani, “stessa faccia” della “stessa classe politica di sinistra”, invece di supportare quella del più giovane, ed appartenente ad un filone diverso, Franceschini?
    E “le energie nuove e migliori” e la “rivoluzione interna” che fine fanno?
    Mi sembra abbastanza ovvio che quanto scritto sia l'opposto di quanto in realtà sia stato fatto.
    Ergo, non potrei riconoscere il pensiero del firmatario in questo articolo.
    Ma, anche in questo caso, tant'è!

    Di certo non giudico né chi ha scritto l'articolo, né chi l'ha riportato sulla testa giornalistica e né chi non ha compiuto il dovere, ingenuamente, di assicurarsi della bontà ed originalità di quanto proposto. Sono cose che si ripeteranno all'infinito.
    Prego invece chiunque legga l'intero post di questo blog, commenti annessi, di non prendersela con chi, invece, ha voluto dare una maggior chiarezza a ciò che ci accade intorno.
    La mia personale opinione è che, considerando che un cambiamento della classe dirigente e del pensiero e dell’agire politico non avverrà in tempi brevi (e il risultato di questo articolo ne è una piccolissima testimonianza), ci sarà sicuramente questa “virata a 360 gradi”, trovandomi così d’accordo con l’assessore Iaquinta e con la sottolineatura della stessa da parte di Eugenio Arcidiacono. Si discuterà, si confronteranno i diversi pensieri, ci si farà da promotori della nuova politica che salverà la nostra terra, si “girerà” attorno ai problemi politici che affliggono in primo luogo la politica stessa…per poi tornare al punto di partenza, appunto una virata a 360 gradi!

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  8. Intervengo anche io a questa interessante discussione. In effetti sembra di esser dinanzi all'immagine di un "gatto" che finisce col mordersi la coda.
    Avvalendomi della rete,in merito al caso Guccione trovo quanto segue "Già segretario regionale dei Ds, assunto nei ranghi della Regione attraverso il celebre e vergognoso “Concorsone regionale”. Il fratello di Carlo Guccione, di nome Fabrizio e consigliere comunale dei Ds a Rende sino al 2001, è invece stato definitivamente condannato ad 1 anno e 4 mesi per estorsione nell’ambito dell’inchiesta “Twister” condotta nel 2004 dai carabinieri e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contro un’organizzazione che gestiva un vasto giro di usura a Cosenza ed aveva creato, in alleanza con la ‘ndrangheta, una vera e propria economia parallela. Secondo la Dda di Catanzaro e la Procura di Cosenza e poi la sentenza definitiva, Fabrizio Guccione (all’epoca arrestato) avrebbe preteso da un commercialista e dal presidente di una cooperativa il pagamento di una mazzetta da 300 milioni di lire a titolo di “ringraziamento” per aver favorito la vendita di un terreno. La somma sarebbe servita a garantire anche futuri ulteriori affari. Per ottenere il pagamento, Fabrizio Guccione si presentò allo studio del commercialista in compagnia del pluripregiudicato, e personaggio vicino alla ‘ndrangheta, Marcello Mazza. Quest’ultimo minacciò il commercialista di pagare subito Fabrizio Guccione. Preoccupati dell’intervento di Mazza, il commercialista-parte offesa e l’imprenditore colluso con la ‘ndrangheta Domenico Vulcano chiesero quindi un incontro urgente con Franco Presta, altro boss della ‘ndrangheta cosentina. Presta intervenne e al commercialista venne imposto di pagare la mazzetta. Non a Gruccione questa volta, ma direttamente ai boss di Cosenza Franco Presta, Carmine Chirillo e Carmine Pezzulli.

    (Si veda per l’intera vicenda “Gazzetta del Sud” del 12 marzo 2008, “Gazzetta del Sud” e “Il Quotidiano della Calabria” del 7 marzo 2009 e “Gazzetta del Sud” del 9 marzo 2004 edizione di Cosenza)".
    http://domani.arcoiris.tv/?p=4915

    Ora, non volendo fare un processo alle intenzioni, perchè non ne ho le competenze, una domanda sorge spontanea: su quali basi si pretende una "ri-conferma" di Guccione? Testualmente, l'Assessore/Ing. Biagio Iaquinta, in qualità di "fondatore" del partito democratico nel proprio comune ( che in teoria è anche il mio)recità così "Sarà certamente scellerato chi proporrà le dimissioni di un segretario regionale insiadosi da appena 8 mesi e che non ha avuto nemmeno il tempo di operare perchè investito dalla competizione elettorale". Non è il caso, invece, ritenere scellerata la ri-conferma di un soggetto che, a quanto dice la rete,non può esser "la leva" di cambiamento e di rinnovamento che ci aspettiamo.
    Cio' che mi mette perplessità è il voler continuare e perseverare su una linea politica totalmente fallimentare, che ha regalato la ns Regione in mano alla destra.

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  9. intervengo anch'io per dire che, pur non volendomi esprimere su quella parte dell'articolo 'incriminata', e volendo fare una valutazione politica, direi che la rimanente piccola parte 'originale' del pezzo esprime il pensiero della dirigenza dell'intero PD locale (anche perché non ho letto smentite o repliche sui giornali).
    Allora, e volendo astrarre dai casi personali, mi chiedo come si possa invocare il cambiamento se un'intera dirigenza compattamente ha appoggiato non tanto e non solo Bersani (Franceschini non è certo più 'giovane', Marino lo era anche per i suoi temi e infatti, non gestendo clientele, al Sud è risultato praticamente "non pervenuto") ma via via i vari Adamo, Loiero, Guccione, nonché vecchie cariatidi locali ripescate per carenza di idee e di nuove leve.
    Come dici tu che hai una formazione scientifica, Michele, compiere una virata di 360° significa esattamente fare la rivoluzione, e in termini fisici -- tu m'insegni -- ciò vuol dire tornare esattamente al punto di partenza. Ovvero, per dirla in termini letterari, "cambiare tutto per non cambiare niente", come avrebbe fatto dire Giuseppe Tomasi di Lampedusa ai suoi personaggi nel "Gattopardo".
    Ovvero ancora, parlare di rinnovamento appoggiando Guccione.

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  10. Così, come già affermato altre volte, non entro in problemi e discussioni di partiti diversi dal mio

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